Assemblea ordinaria – 7 luglio 2015

Casa del Cinema – sala Volonté

L’assemblea del 7 è stata insieme dura e importante per chi l’ha vissuta. Peccato per le persone rimaste a casa, un po’ troppe nonostante il caldo e gli imprevisti abituali.

Carlo Mazzotta, Presidente, ha aperto con un quadro generale. Il board a ottobre scade e si andrà a nuove elezioni. La WGI, come sindacato, ha bisogno di trovare (o rinnovare come le promesse di matrimonio) i propri obiettivi. La condivisone dei contratti resta basilare e qualificante perché accomuna la WGI a tutte le WG del mondo. Va però modificata la prospettiva: in partenza, infatti, facendo una piccola storia del nostro cammino, la condivisione dei contratti era funzionale ad una affermazione di alcune clausole, era stata concepita come una quotidiana “trattativa” con i produttori, sostenuta da tutti i colleghi e protetta dalla funzione del garante. Qualcosa in questo meccanismo non ha funzionato: il garante spesso ha risposto in ritardo, le clausole non sono entrate in tutti i contratti e i contratti hanno cominciato a non arrivare alla posta del garante. Però, il solo fatto di aver iniziato a condividere i contratti, ha scombussolato positivamente il mercato. I produttori sanno e sa la RAI che si è premurata – come Mediaset – di chiedere fatture, con il saldo controfirmato dagli sceneggiatori. E se permettete, solo questo è un successo strepitoso, abbinato al successo della clausola per la par condicio strappata il giugno scorso.
Il punto è che è ancora poco. Vorremmo di più, ci eravamo promessi di fare di più. Sulla ricerca dei necessari fondi per uscire dal volontariato, la WGI è ancora indietro. Da una parte, il board con un atteggiamento coerente con le proprie scelte, non ha voluto accedere ai fondi della SIAE che – com’è noto – usa un do ut des, con una richiesta di allineamento alle proprie posizioni che altre associazioni sopportano, ma che la WGI ha contestato. E’ anche vero che la SIAE non vuole comunque concedere fondi agli sceneggiatori della FSE, che pure ne hanno fatto richiesta sul piano internazionale per sostenere la campagna di difesa del copyright a Bruxelles. Dopo una lunga discussione, (partita con un: sarà più generosa la SIAE, se noi diventiamo più “buoni”?) la questione si è spostata sull’atteggiamento politico della WGI (massimalismo o più capacità di compromesso) ed è rimasta aperta. Sarà – in un certo senso – uno dei temi delle elezioni di autunno.
Massimo Torre ha ricordato che la WGI ha comunque collaborato con le altre associazioni in molte occasioni e che il MIBACT ormai ci riconosce tra gli interlocutori, così come la WGI – grazie alla presenza di Vinicio Canton – ha il suo posto nel panorama europeo. Così come l’iniziativa delle Masterclass (vedi Nordic Fest, grazie a Carla) ha dato visibilità e raccolto partecipazione: va continuata.
La comunicazione sul sito, soprattutto con la pubblicazione di interviste agli sceneggiatori, riscuote successo e nuove iscrizioni, quindi viene confermata. È stata riconosciuta l’esigenza di una maggiore frequentazione tra i soci. È stata proposta l’istituzione di una rotazione mensile di un gruppo di senior/tutor che possano rispondere alle frequenti domande dei giovani.
Tornando alle elezioni, Carlo ha annunciato di non volersi ricandidare come presidente. La scelta degli altri membri del board è ancora in sospeso.
Passando a cose pratiche, Umberto Francia e Giovanna Koch hanno relazionato sull’attività dell’Osservatorio web che ha concepito un grande censimento delle opere web (il COW) che partirà dopo l’estate con il compito preciso di portare la WGI alla testa degli autori della fiction e dell’intrattenimento sul web.
L’assemblea ha deciso così di approvare il censimento e di aprire un portale in comune con Patamu, su cui arriveranno i dati del censimento e su cui – finalmente! – si potranno anche depositare le opere (soggetti, sceneggiature e video) secondo parametri italiani e internazionali, con rilascio immediato di carta di paternità dell’opera che è assai più della ricevuta di deposito abituale, con protezioni di maggiore durata e minor costo rispetto sia alla SIAE che alla WGA.
Il costo vivo della creazione del portale verrà sopportato in partenza da WGI, che però comincerà a percepire il 35% degli incassi dei depositi. Questi incassi serviranno a ripianare la spesa e nello stesso tempo a investire per poter creare nel 2016, sempre con Patamu, in un accordo da trovare con il sito The black list Usa, la black list europea, cioè la possibilità di leggere in modo protetto e a pagamento soggetti e sceneggiature.
Su censimento e nuovo portale vi viene richiesto di usare riservatezza per il momento, ma anche di offrire la massima disponibilità per il lancio.

report a cura di Giovanna Koch