Scrittori a Lille

Series Mania 09

MEDIAWAN – GLOBAL AMBITION AT THE SERVICE OF CREATION

 

THOMAS ANARGYROS – CEO OF MEDIAWAN STUDIO: La nostra “motrice” è la nostra capacità di creare le serie. Di essere capaci di attirare i migliori talenti in Francia e a livello internazionale. Abbiamo 35 piccole compagnie francesi che producono più di 100 ore di intrattenimento. E poi sviluppiamo anche ambiziosi progetti con le società internazionali nel nostro portfolio. E facciamo anche produzioni glocal – come Dirty Black Bag con Palomar, che sta andando bene a livello globale. Possiamo fare degli show local che possono viaggiare oltre i confini.

Quanti dei vostri show vanno sui canali tradizionali e quanti verso gli streamer? Sul lato francese, 80% a emittenti locali e 20% agli streamer. Internazionalmente è più alta la percentuale per gli streamer.

 

NATHALIE PERUS – GENERAL DIRECTOR ATLANTIQUE PRODUCTION: In Europa, quando si parla di internazionalità, intendiamo una coproduzione internazionale – dove produttori e commissioner uniscono le forze per portare delle grandi storie a delle audience che trascendono i mercati e i confini nazionali. E questa è la nostra missione come Mediawan.

Ci piacciono le storie come i Borgia – storie con temi universali – che però sono organicamente basate su più territori. Per una serie come Django invece volevamo creare un western internazionale. Così abbiamo preso gli scrittori di Gomorra e gli abbiamo chiesto di reinventare gli spaghetti western. E l’internazionalità del cast e della crew ha già creato una storia internazionale. Siamo in grado di far sì che non diventi un europudding in quanto non dobbiamo modificare la storia per ottenere che si raggiungano le “quotas” di personaggi o del cast tecnico. Perché scegliamo storie organicamente internazionali.

Al momento abbiamo molti progetti globali in sviluppo. Il prossimo si chiamerà Pegasus, uno spy-movie-investigativo, che prende spunto dal virus israeliano – in grado di ascoltare qualunque chiamata o messaggio del tuo telefono- venduto a paesi dove è poi stato usato per sopraffare la popolazione e controllarla. Ed è una storia che ha coinvolto molta parte dell’Europa. Adesso è entrata anche una compagnia americana a bordo del progetto come co-produttore.

Avere Mediawan a fianco è interessante perché possiamo fornire risorse alle nostre società per acquisire IP chiave – e per essere dei compratori attraenti (per chi vende l’IP). Perché la nostra qualità e la nostra dimensione fanno da garanti.

 

ELIZABETH D’ARVIEY – MANAGING DIRECTOR OF MEDIAWAN PICTURES

Abbiamo un forte DNA europeo, sebbene siamo in 10 paesi.

Siamo molto agili, con una mentalità da startup. E rimaniamo totalmente indipendenti, così che possiamo scegliere, progetto per progetto, il miglior partner con il quale lavorare. E diamo ai nostri creativi una grande indipendenza, senza interferire con loro, ma fornendogli i mezzi per dare il meglio. È così che riusciamo ad attirare talenti.

Siamo appena entrati nel mercato americano con “Plan B”. Per produrre contenuti premium e di qualità – specialmente su temi di diversità e inclusione sociale. E anche perché negli Stati Uniti c’è una crescente domanda per i contenuti europei.

Come avete costruito Call my agent? Il tutto è partito da una coproduzione tra una società del nostro gruppo e un’altra società francese. Poi è andata benissimo sulla televisione francese. E poi l’abbiamo venduta a Netflix, che le ha dato un’audience internazionale. E questo successo ha creato la domanda per più contenuti locali e la domanda per remake a livello locale. Ne abbiamo 15. E scegliamo bene chi sia a realizzarla a livello locale, perché dobbiamo proteggere il nostro brand, il nostro nome.

Cosa avete in serbo per il futuro? Stiamo sviluppando due progetti sul Conte di Montecristo: una serie con Palomar e un film con Pathé.

 

ROANNA BENN – MANAGING DIRECTOR – DRAMA REPUBLIC UK:

Cosa è cambiato per voi da quando siete stati comprati da Mediawan? Mediawan ci ha sempre rispettato molto. E ha rispettato la qualità dei nostri artisti e creativi. Ci ha dato una mano per acquisire l’IP sul quale volevamo lavorare. E sono eccezionali per quanto riguarda la distribuzione per trovare i migliori partner per i nostri progetti.

Selene Favuzzi
Board WGI