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La verità ha molte facce

Miranda Angeli, giovane sceneggiatrice e iscritta al Wivaio di Writers Guild Italia, è finalista ai Globi d’Oro con il corto “La verità”. Ci racconta la sua esperienza nella realizzazione di questa storia. 

Ciao Miranda, il tuo cortometraggio, La verità, è finalista ai Globi d’Oro. Puoi raccontare di cosa parla?

La verità è la storia di Rachele, che sta lottando per avere giustizia per la morte di suo figlio. Filippo è stato ucciso da una compagna di studi, che tuttavia ha dichiarato di averlo colpito solo per autodifesa: il ragazzo, infatti, la stava violentando. Rachele però è certa che suo figlio non possa essere stato l’autore di una violenza. Quando incontra per caso Giulia, l’assassina, decide allora di provare a strapparle una confessione, di farle dire come siano andate davvero le cose. Ma durante il loro incontro, Rachele scopre che la verità è molto più complessa di quanto credeva.

 Hai affrontato delle sfide particolari durante la scrittura della sceneggiatura?

Trattandosi di un tema delicato, per me era importante che non trasparisse un messaggio che non mi rappresenta. Ero preoccupata che la scrittura mi portasse a prendere le parti di Rachele o di Giulia in maniera netta, quando non è così: la verità, appunto, si trova nel mezzo (almeno nel loro caso) ed è una verità piena di sfumature.

Quali sono gli elementi unici che rendono la tua storia memorabile rispetto agli altri due cortometraggi in competizione?

Una domanda difficilissima. Onestamente non credo sia un elemento solo del mio corto, per fortuna, ma penso che un pregio de “La verità” sia di parlare di una questione scomoda. In questo momento ho un po’ l’impressione che parlare di cose del genere, in qualunque campo, faccia paura. Ma a me è stato insegnato che il cinema è fatto di storie e che le storie sono fatte da conflitti, e i conflitti più efficaci sono quelli dove il giusto e lo sbagliato non sono così evidenti.

Ai Globi d’Oro è in concorso anche Marco Bellocchio con il suo ultimo film “Rapito”. Che sensazioni provi ad essere in gara con un gigante del cinema italiano?

Provo decisamente troppe emozioni insieme in questo momento, tra cui una certa ansia, ma in generale sono ovviamente molto felice. E anche grata.

Sei iscritta al Wivaio di Writers Guild Italia. Cosa ti aspetti per il prossimo futuro?

Adesso voglio impegnarmi nella scrittura di alcuni progetti che ho e lavorare per inserirmi nel mondo della sceneggiatura e della regia.

L’intervista è a cura di Francesco Maggiore

WGI si racconta – La Writers Guild Italia è nata con l’intento di valorizzare la professione degli sceneggiatori e tenta di supplire alla grande disattenzione con cui gli scrittori di cinema, tv, e web vengono penalizzati dagli organi di informazione. Questa rassegna offre uno spazio alle singole storie professionali dei nostri soci.