The Crown

S04 E08

48 a 1

Sceneggiatura di Peter Morgan

NUMERO

SCENA

DURATA

SCENA

TIMER

PROGRESSIVO

DESCRIZIONE SCENA

01 05:05 00:00 Flashback 1947. Esterno/Interno Giorno. Sud Africa. Città del Capo/Diverse location del Commonwealth. Nell’occasione del suo ventunesimo compleanno, la giovane Elisabetta rivolge via radio il suo primo discorso ai cittadini del Regno Unito e del Commonwealth, augurando la ripresa della vita civile dopo la guerra e promettendo di servire il suo Paese e i popoli dell’Impero per tutta la durata della sua vita.
02 01:11 05:05 Sigla
03 01:09 06:16 Interno Giorno. Residenza di Micheal Shea. Shea scrive le ultime pagine del suo romanzo, La ruota di Issione: una trenodìa, che si concludono con un motto latino: Mors tua, vita mea.
04 01:05 07:25 1985. Interno/Esterno Giorno. Londra. Bloomsbury. Agenzia letteraria. Michael Shea consegna il voluminoso manoscritto alla sua agente che promette di leggerlo il prima possibile. Poi, prende un taxi per raggiungere Buckingham Palace.
05 01:21 08:30 Esterno/Interno Giorno. Buckingham Palace. Michael Shea raggiunge la sua postazione di Capo Addetto Stampa della Regina. Una sua collaboratrice, Sarah, lo informa che il Today chiede un commento sulla vociferata ostilità della Regina nei confronti della Thatcher perché si sarebbe opposta alle sanzioni contro l’Apartheid in Sud Africa. Shea sceglie di non commentare, perché esclude che la Regina, dopo aver evitato per 33 anni di esprimere giudizi su un qualsiasi suo Primo Ministro, voglia farlo proprio adesso.
06 01:01 09:51 Esterno/Interno Giorno. Buckingham Palace. La regina Elisabetta viene invitata dal Segretario del Commonwealth, il Guyanese sir Shridath Surendranath Ramphalad, detto Sonny, ad intervenire sulla Thatcher. Ben 48 dei Paesi del Commonwealth sono a favore delle sanzioni contro l’Apartheid, ma non possono approvarle perché serve l’unanimità e il Regno Unito non è d’accordo. La Regina promette di parlare alla Thatcher alla prossima riunione del Commonwealth alle Bahamas.
07 00:59 10:52 Interno Notte. Downing Street. Margaret Thatcher cucina, come è suo solito, per il manipolo dei Ministri suoi fedelissimi, che la mettono a parte della richiesta della Regina di un’udienza privata alle Bahamas sullo yatch Britannia. La Thatcher sbuffa, pensa che il Commonwealth e tutte le questioni ad esso collegate siano un’enorme perdita di tempo.
08 02:10 11:51 Interno Notte. Buckingham Palace. Elisabetta prova un abito da sera dello stesso giallo presente nella bandiera del Commonwealth e una spilla a forma di istrice regalatale dal Re Otumfuo Opoku Ware Il per portarli nel viaggio. La raggiunge il figlio Andrea: le comunica che chiederà a Edoardo – e non a Carlo – di fargli da testimone di nozze al suo matrimonio con Sarah Ferguson. Vuole punire l’erede al trono della gelosia che prova nei suoi confronti per lo stretto legame che ha con la madre e per il fatto di essere diventato, dopo aver partecipato alla guerra delle Falkland, un eroe popolare molto amato dalle donne. Insomma, Andrea si sente un secondo erede al trono magari migliore del primo. La Regina non approva questi sentimenti verso Carlo, ma non lo obbliga a fare diversamente. Andrea se ne rallegra con Sarah.
09 00:24 14:01 Esterno/Interno Giorno. Bahamas. Nassau. Lyford Cay. Dopo aver limato il suo discorso con Martin durante il viaggio aereo, Elisabetta arriva, acclamata dalla folla, alla sede della riunione dei capi di Governo del Commonwealth.
10 00:56 14.35 Interno Giorno. Bahamas. Nassau. Lyford Cay. La Regina dà inizio ai lavori leggendo il suo discorso in cui ripete, alla presenza anche della scettica Thatcher, il suo concetto del Commonwealth, ereditato dal padre re Giorgio VI, come una famiglia che può diffondere la pace nel mondo. Celebrare le diversità, preferire il compromesso al conflitto e trovare un modo per sanare le divisioni.
11 03:40 15:31 Esterno Giorno. Bahamas. Porto di Nassau/Interno Giorno. Yatch Britannia. La Thatcher si reca all’udienza con la Regina. Elisabetta mette subito le carte in tavola: il problema sono le sanzioni contro il Sud Africa volute da tutto il resto del Commonwealth. La Premier non è d’accordo, l’applicazione delle sanzioni penalizzerebbe anche l’economia britannica, e il Commonwealth stesso è un’accozzaglia di sovrani tribali con cui per un governo come il suo non è dignitoso trattare. Elisabetta insiste, ma la Thatcher ha buon gioco a ribattere che non può dare ordini al Governo.
12 01:14 19:11 Interno Giorno. Bahamas. Nassau. Hotel/Londra. Downing Street. La Thatcher si sfoga in una telefonata con il marito. Le trattative sul Sud Africa sono a un punto morto. Lei non firmerà nessun documento dove ci sia la parola sanzioni, gli altri Stati non ne firmeranno alcuno in cui le sanzioni non vengano contemplate. Devono trovare la parola adatta.
13 01:42 20:25 Interno Giorno. Bahamas. Nassau. Hotel/Yatch Britannia. Un documento del Commonwealth va avanti e indietro tra la Thatcher che rifiuta tutte le proposte di compromesso e la Regina che stimola Sonny ad insistere.
14 00:19 22:07 Esterno/Interno Giorno. Bahamas. Nassau. Yatch Britannia. Elisabetta ha un’idea per risolvere la situazione. Bisogna rivolgersi ad uno scrittore. Ma dove lo troviamo? Michael Shea è lì presente. L’incarico passa a lui.
15 01:30 22:26 Interno Notte. Bahamas. Nassau. Yatch Britannia/Interno Giorno. Hotel. Shea, dopo una notte di tentativi riesce a trovare la parola che viene accettata dalla Thatcher e sblocca il documento: signals, segnali economici. La Regina si rallegra con Shea e Sonny con la Regina. Hanno vinto, la Thatcher ha approvato dei provvedimenti punitivi che se si fossero chiamati per quello che sono, sanzioni, non avrebbero mai ottenuto il suo consenso.
16 02:07 23:56 Interno Giorno. Bahamas. Nassau. Lyford Cay. La Thatcher non ci sta a perdere la faccia. Durante una conferenza stampa in cui viene provocata, dichiara ai giornalisti che la parola signal è come una manopola che può cambiare direzione o verso i 48 o verso l’1. Il giornalista nero che le ha rivolto la domanda resta molto deluso. La riunione si chiude con una photo opportunity che non cambia i rapporti tra la Thatcher e gli altri.
17 01:39 26:03 Esterno/Interno Giorno. Londra. Bloomsbury. Agenzia letteraria. Michael Shea torna dalla sua agente che non ha buone notizie. Tutti gli editor che hanno letto il manoscritto hanno apprezzato la qualità della scrittura, ma nessuno si è offerto di pubblicarlo. Così l’agente gli fa una proposta: scrivere un libello politico sotto pseudonimo. Shea rifiuta, non tradirebbe mai la sua fedeltà alla Corona.
18 00:40 27:42 Interno Giorno. Buckingham Palace. Michael Shea torna al suo lavoro e la solita Sarah lo informa che il Today vuole di nuovo scrivere della tensione tra la Regina e la Thatcher, visto che a causa del non allineamento del Regno Unito agli altri governi del Commonwealth sono saltati i Giochi del Commonwealth.
19 02:35 28:22 Interno Giorno. Buckingham Palace. Alla presenza di Martin, Shea riferisce alla Regina le intenzioni del Today e le suggerisce di fare un intervento a favore della Thatcher per tacitare le voci di dissenso. Ma Elisabetta è di parere contrario: se facessimo invece il contrario, se facessi filtrare la mia contrarietà? Sia Shea che Martin la sconsigliano, ma Elisabetta va per la sua strada: chiede a Michael di risolvere il problema. Shea rimane senza parole, non è assolutamente d’accordo e vuole che Martin ne prenda nota.
20 00:34 30:57 Interno Giorno. Buckingham Palace. Simon Freeman del Sunday Times insiste per avere una dichiarazione sul conflitto tra la Corona e il Primo Ministro e Shea si sente in dovere di cogliere l’occasione per accontentare la Regina.
21 00:24 31:31 Esterno/Interno Giorno. Pub. Shea incontra Freeman.
22 00:34 31:55 Esterno/Interno Giorno Downing Street. Margaret Thatcher viene informata dell’articolo che uscirà sul Sunday.
23 00:41 32:29 Esterno Notte. Strade/Stazione Victoria. Le prime copie del Sunday Times vengono distribuite. Michael è tra i primi ad acquistarne una.
24 00:15 33:10 Interno Giorno. Buckingham Palace. Martin accoglie Michael Shea al suo arrivo. Il Sunday titola in prima pagina: La Regina turbata da una Thatcher “insensibile” e nelle pagine interne: La Regina Africana in conflitto con Downing Street.
25 01:58 33:25 Sequenza. Interno Giorno. Varie location. La notizia si diffonde insieme allo scandalo e allo stupore di un comportamento anomalo da parte della Regina. Leggono il giornale i ministri conservatori, i deputati laburisti, la Regina Madre, Anna, Carlo, Edoardo, Filippo e infine il marito della Thatcher. La Premier reagisce attaccando: non vede l’ora della prossima udienza.
26 07:37 35:23 Esterno/Interno Giorno. Buckingham Palace. La Thatcher arriva a Palazzo per l’udienza. Elisabetta si prepara ad affrontarla: cerca subito di minimizzare la notizia del Sunday come una invenzione di giornalisti a caccia di scoop, Buckingham Palace sta smentendo tutto. La Thatcher, però, si è informata e le risulta che le fonti siano di primo grado: vuole quindi un confronto aperto da donna a donna. La Regina aveva il dovere di appoggiare il Primo Ministro, ma non poteva il Primo Ministro venire incontro a una posizione che era invece importante per la Regina? È un’altra occasione per la Thatcher di ribadire la loro diversità: lei viene dalla strada, non ha ereditato un impero, ma da suo padre ha imparato la determinazione necessaria per farsi avanti. Allo stesso modo il Regno Unito deve smetterla di dipendere da altre Nazioni e diventare economicamente autosufficiente: nessuno, neanche San Martino, può essere un benefattore se non possiede almeno un mantello, se non è ricco di suo. Si lasciano senza accordo. I loro figli stanno per sposarsi, Andrea il giorno dopo a Londra, Mark proprio in Sud Africa dove sta facendo l’imprenditore.
27 00:13 43:00 Interno Giorno. Buckingham Palace. Michael Shea continua a smentire al telefono il dissapore tra la Corona e la Premier, ma il Sunday si sta offendendo e fa sapere a tutti che la loro fonte è interna al Palazzo.
28 01:42 43:13 Interno Giorno. Buckingham Palace. Riunione tra fratelli. I figli di Elisabetta sono vestiti per le nozze, Anna ha già indossato il cappello e gli altri sono tutti in alta uniforme. Andrea si lamenta che nessuno parlerà del suo matrimonio, perché la crisi tra la Regina e il Primo Ministro occupa le prime pagine dei giornali. Trova che la madre sia stata irrispettosa nei suoi confronti, rubandogli l’attenzione. Carlo coglie l’occasione per vendicarsi di non essere stato richiesto come testimone: cosa vuole che importi ai giornali il matrimonio di un erede marginale che non sarà mai re? Andrea e gli altri ci restano di sasso.
29 02:54 44:55 Interno Giorno. Buckingham Palace. Radio e tv continuano a commentare negativamente la tensione tra la Corona e il Governo, Michael pensa che per tacitare lo scandalo e proteggere la Regina serva individuare un colpevole, dare un nome in pasto alla stampa. Il suggerimento che dà alla Sovrana gli si ritorce contro: nel suo ufficio trova Martin, che – pur sapendo come sono andate le cose – gli chiede di prendersi lui quella responsabilità e farsi da parte.
30 02:10 47:49 Interno/Esterno Giorno. Buckingham Palace. La notizia esce: l’errore è stato dell’addetto stampa. La mattina stessa Michael riempie una scatola di cartone con i suoi oggetti e lascia con dignità il Palazzo. La Regina lo osserva dall’alto, ma supera presto il suo turbamento per occuparsi dei documenti nella scatola rossa che – come le aveva insegnato il padre – vanno rovesciati, prima di essere letti, perché l’ultimo fascicolo diventi il primo. Elisabetta sorride alla foto del re Giorgio VI: tutto è tornato a posto, lei riprende “il servizio”. Un cartello avverte che: Il Palazzo ribadisce che la Regina non ha mai espresso un’opinione, né mai giudicato il suo Primo Ministro.
31 00:24 49:59 Interno Giorno. Residenza di Michael Shea. L’ex Addetto Stampa batte accanitamente sui tasti della macchina da scrivere. Un secondo cartello avverte che: Michael Shea ebbe una brillante carriera come autore di thriller politici best seller.
32 00:25 50:23 Immagini di repertorio. Un altro cartello avverte che: Nel 1994 l’Apartheid cadde e Nelson Mandela divenne il primo Presidente di colore del Sud Africa. Quando gli chiesero se le sanzioni avessero aiutato ad abolire l’Apartheid, egli rispose: “Oh, senza alcun dubbio”.

Scaletta desunta a cura di Redazione Script