L’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali (Anica) ha deciso di investire sul web. Il 31 marzo, nel corso di una conferenza stampa fissata alle ore 11 nella sua sede di Roma, verrà presentata ufficialmente la piattaforma Anicaondemand. Subito dopo la presentazione si terrà una tavola rotonda sul tema dell’offerta legale, sulla quale WGI già in passato ha espresso la sua opinione con una lettera aperta alla SIAE datata 19 dicembre e, a tutt’oggi, rimasta senza risposta.

Poco si sa sul catalogo e sul costo del servizio, l’unica cosa certa è che l’offerta a pagamento sarà on demand e non servirà sottoscrivere un abbonamento. Da un paio di mesi è arrivato sul mercato anche Infinity, il servizio lanciato da Mediaset che, con un costo mensile di 9,99 euro, consente di fruire degli oltre 5 mila film, serie e fiction in catalogo, non solo sulle smart tv, ma anche su altri dispositivi. E anche Sky Italia si sta muovendo e si attende nelle prossime settimane il lancio del progetto Sky Online. Il costo, non ancora definito, dovrebbe essere nel range tra i 10 e i 20 euro mensili.

Ma per far veramente decollare l’offerta sul web sarebbe il caso di rivedere i limiti posti dalle finestre temporali di distribuzione che impongono in Italia che dopo l’uscita in sala di un film si debbano aspettare almeno 15 settimane prima di poterlo avere on-demand o su Dvd. Il senatore Felice Casson del Pd nella sua proposta di legge sul diritto d’autore ne ha chiesto l’abbattimento, sostenendo che il sistema delle ‘windows’ sia una concausa certa della pirateria audiovisiva.

WGI guarda con favore all’iniziativa di Anica e si augura che questa non sia l’ennesima occasione persa per fare reddito e soprattutto per non ridistribuirlo, come è accaduto per anni ed ancora accade sulle piattaforme web dei network televisivi. La distinzione tra sala e altri mezzi di fruizione è ormai superata dalle innovazioni tecnologiche. Se si vuole combattere la pirateria e cogliere veramente l’opportunità dei cosiddetti “new media”, non si può continuare a pensare al web come ad un mero mercato di ritorno.

WGI è favorevole all’abbattimento delle finestre (vedi proposta Casson), ed è convinta che la scelta di Netflix di lanciare i propri film sul web in contemporanea all’uscita nelle sale sia una scelta vincente.

In questo contesto, la valorizzazione della fruizione sul web, deve accompagnarsi ad una maggiore efficienza nella negoziazione e nella suddivisione dell’equo compenso che spetta agli autori.  Compito di una collecting society moderna è dotarsi di strumenti in grado di soddisfare queste esigenze.

Nei prossimi giorni WGI solleciterà nuovamente la SIAE ad adoperarsi in tal senso, attraverso l’adozione di dichiarazioni che contemplino anche la fruizione sul web dell’opera, la creazione di un registro aggiornato con le nuove piattaforme e una “carta d’identità elettronica” dell’opera fruita sul web.