The Crown

S03 E03

Aberfan

Sceneggiatura di Peter Morgan

 

FATTO STORICO FICTION
21 ottobre 1966. A causa delle incessanti piogge, una valanga di residui di carbone, accumulati senza rispetto delle regole, fuori della miniera, sul versante della collina che dà su Aberfan, si abbatte sul paese e travolge ula Pantglass Junior School, uccidendo 144 persone, tra le quali 116 bambini. Ad Aberfan nel Galles, un maestro della Pantglass School manda a casa i suoi studenti con il compito di imparare una canzone che reciteranno l’indomani. Il giorno dopo viene segnalato un cedimento del Cumulo 7 e una camionetta di minatori si reca sul posto, ma è troppo tardi: una voragine piena d’acqua si va già allargando e in poco tempo un fiume di fango e detriti comincia a venir giù dalla montagna, abbattendosi sulla città e, in particolare, sulla classe del maestro della scuola elementare che aveva chiesto ai bambini di imparare una canzone.
Hughes, segretario di Stato per il Galles, giunge ad Aberfan alle 16:00 del 21 ottobre e si trattiene per un’ora. Telefona poi ad Harold Wilson, il Primo Ministro, che gli dà disposizioni di intraprendere qualsiasi azione ritenga necessaria, senza riguardo per le “normali procedure”, le limitazioni di spesa o di legge. Wilson giunge ad Aberfan alle 21:40, ascolta i rapporti della polizia e delle forze di difesa civile e assiste alle operazioni di soccorso. Solo il 26 ottobre Hughes istituirà formalmente una commissione d’inchiesta sul disastro. Il Primo Ministro viene informato di quanto accaduto in Galles e abbandona quanto sta facendo per recarsi in volo ad Aberfan. Viene poi a sapere che il cumulo crollato sulla città non era in regola, ed è molto contrariato dal fatto che il presidente dell’Ente nazionale per il Carbone non è ancora accorso sul posto. Arrivato in città, il Primo Ministro si reca alla scuola distrutta, assiste alla disperazione dei genitori che si vedono restituire i cadaveri dei figli e partecipa della speranza, poi delusa, di trovare un bambino vivo. Scopre che la gente di Aberfan aveva per anni avvertito l’Ente Carbone dei pericoli provenienti dalla collocazione dei cumuli senza ricevere mai risposte. Il Partito laburista, che ha voluto la creazione dell’Ente Carbone, è in difficoltà perché non può scaricare sui governi precedenti conservatori la responsabilità dell’accaduto. L’assistente di Wilson gli suggerisce di prendersela con la Regina che non si è precipitata sul posto.
22 ottobre 1966. Lord Snowdon e il principe Filippo si recano in momenti differenti ad Aberfan per documentare l’accaduto e parlare con i soccorritori. I funerali si svolgeranno solo cinque giorni dopo, il 27 ottobre. Tony parte subito dopo aver sentito alla radio la notizia di Aberfan, il principe Filippo, invece, si commuove mentre assiste ai funerali, durante i quali i genitori cantano in coro un inno per dare un addio collettivo ai loro figli.
La Regina,  sebbene informata immediatamente della tragedia, aspettò otto giorni prima di visitare la comunità gallese, un ritardo di cui si dice si rammarichi immensamente. Elisabetta e il Duca di Edimburgo visitarono Aberfan il 29 ottobre per rendere omaggio ai defunti. La loro visita coincise con la fine della principale fase di salvataggio. “Aberfan ha colpito molto profondamente la Regina, quando è andata lì. È stata una delle poche occasioni in cui ha versato lacrime in pubblico”, ha rivelato Sir William Heseltine, che all’epoca prestava servizio presso l’Ufficio Stampa reale. La Regina viene immediatamente consigliata da Martin a partire per Aberfan, ma rifiuta ritenendo che la sua presenza possa intralciare i soccorsi. Successivamente, scopre che parte del Governo la sta accusando di ignorare deliberatamente gli abitanti di Aberfan e il loro lutto: decide allora di recarsi sul luogo, dove visita le macerie, rende omaggio alle tombe e incontra le famiglie delle vittime. Poi, accosta agli occhi un fazzoletto per far credere di aver pianto. Ma non è così. Confida a Wilson di aver costruito una messinscena perché non crede di poter provare emozioni. Wilson, da bravo politico e bravo monarchico, la conforta,  sostenendo che sta facendo un buon lavoro, che la mancanza di emozioni aiuta i leader a fare il loro mestiere e cioè tamponare più crisi di quante non ne contribuiscano a creare. Rimasta sola, la Regina ascolta la registrazione del coro dei cittadini che ha ascoltato Filippo ai funerali e si commuove a sua volta fino alle lacrime.

La Regina si è tenuta volutamente lontana da Aberfan, mentre altri membri della Famiglia Reale si sono precipitati in Galles?

The Crown descrive gli eventi di quel disastro con dettagli sconvolgenti, incluso lo sforzo degli insegnanti, morti a loro volta, per proteggere gli studenti ed è anche corretto nel segnalare il rimpianto della regina Elisabetta II per non aver visitato il sito prima.

La Regina ha inviato il principe Filippo per esaminare i danni e rappresentare la Famiglia Reale ad Aberfan, ma il motivo per cui è arrivata in Galles solo otto giorni dopo il disastro è sconosciuta. Nel suo libro “Il monarca: La vita e il regno di Elisabetta II” Robert Lacey suggerisce che la Regina considerasse eccessivamente performative le visite immediate ai siti dei disastri visto che in quelle occasioni non si può fare mai molto per la gente colpita.

The Crown specifica, nei cartelli alla fine dell’episodio, che la Regina considera il suo essere arrivata in ritardo ad Aberfan come uno dei suoi più grandi rimpianti e che in seguito è tornata spesso nella cittadina, per dedicare un edificio o piantare un albero nel Giardino della Rimembranza.

La Regina e il principe Filippo ad Aberfan il 29 ottobre 1966, 
otto giorni dopo la frana

Analisi cronologica a cura di Matteo Proietti, Riccardo Pulin, Lorenzo Santo