The Crown

S03 E03

Aberfan

Sceneggiatura di Peter Morgan

NUMERO

SCENA

DURATA

SCENA

TIMER

PROGRESSIVO

DESCRIZIONE

01 02:00 00:00 Giovedì 20 ottobre 1966. Esterno/Interno Giorno. Strade/Scuola elementare Aberfan (Galles). Una panoramica mostra la posizione della cittadina, a valle di una collina a cui è collegata la teleferica di una miniera. È giovedì. Suona la campanella della fine delle lezioni e un maestro manda a casa i suoi studenti con il compito di imparare la canzone che canteranno l’indomani davanti a tutti. Sotto una pioggia battente i bambini tornano a casa con i genitori che sono venuti a prenderli o da soli.
02 02:00 02:00 Esterno/Interno Notte. Varie case. Aberfan (Galles). I bambini si esercitano nelle rispettive case a cantare la canzone che è stata loro assegnata, mentre le madri sbrigano le faccende serali e i padri tornano a casa dal lavoro. Tutti commentano l’intensità della pioggia. 
03 00:30 04:00 Interno Notte. Buckingham Palace. Piove molto anche a Londra. La regina Elisabetta scrive sul suo diario il nome del giorno che sta per arrivare: venerdì.
04 01:10 04:30 Sigla
05 01:10 05:40 Venerdì 21 ottobre 1966. Esterno Giorno. Strade/Scuola elementare Aberfan (Galles). Non piove più. Alcuni minatori sopra una camionetta si dirigono sulla montagna parlando di un problema al cumulo 7. I bambini tornano a scuola, vengono sollecitati dal maestro ad entrare in classe. La scuola si chiama Pantglass Junior School.
06 01:10 06:50 Esterno Giorno. Cumulo 7. Aberfan (Galles). Giunti sulla cima della collina formata dai detriti della miniera, i minatori scendono dalla camionetta per controllare un danno ai binari dei carrelli e ai piloni della teleferica che trasporta il carbone. Il terreno è fradicio e sotto i loro occhi si apre una voragine che viene allargandosi. Gli uomini fuggono spaventati per non essere travolti.
07 01:20 08:00 Interno/Esterno Giorno. Scuola Pantglass/Ente Miniera. Aberfan (Galles). I bambini a scuola rispondono all’appello. Intanto gli uomini della camionetta corrono a dare l’allarme alla direzione della miniera, ma è troppo tardi: dalla loro postazione assistono al crollo del cumulo 7 che scende a valle creando un fiume di rocce e fango.
08 00:50 09:20 Esterno/Interno Giorno. Strade/Scuola Pantglass. Aberfan (Galles). I cittadini attratti dal rumore escono per strada e scoprono l’avvicinarsi dell’enorme frana. Il maestro elementare, che abbiamo conosciuto, si accorge a sua volta della frana e ordina ai bambini di proteggersi sotto i banchi. Poi l’enorme massa di fango e detriti abbatte la parete e sommerge la classe.
09 01:20 10:10 Interno/Esterno Giorno. Ipermercato. Cowlersley (Yorkshire). Mentre inaugura un supermercato, simbolo a suo dire di moderna democrazia nella sua regione natale, il primo ministro Wilson viene avvertito del disastro di Aberfan. Si parla di un centinaio di bambini dispersi.
10 02:50 11:30 Esterno Giorno. Scuola Pantglass. Aberfan (Galles)/Interno Giorno. Buckingham Palace. Mentre gli abitanti di Aberfan scavano a mani nude per liberare i loro figli dalla frana che li ha seppelliti, Elisabetta viene informata da Martin dell’accaduto. Il segretario, che ha già scritto un comunicato di cordoglio, informa che Wilson ha chiesto un aereo della Corona per raggiungere Aberfan e propone alla Regina di recarsi sul posto. Elisabetta, che si attiene sempre al protocollo, rifiuta perché la Corona va in visita agli ospedali ma non ai luoghi delle tragedie.
11 01:40 13:20 Interno Giorno. Aereo della Corona. In volo verso Aberfan, Wilson viene aggiornato dai suoi assistenti. Il cumulo che ha ceduto era cinque volte più alto del previsto. Wilson teme reazioni negative e si aspetta la presenza sul posto del direttore del Consiglio dell’Ente del Carbone, che ha pensato bene, invece, di non accorrere perché aveva una cerimonia all’Università del Surrey.
12 02:30 15:00 Esterno Notte. Strade/Scuola Pantglass. Aberfan (Galles). Arrivato in città, Wilson è costretto dal caos dei soccorsi a raggiungere a piedi la scuola distrutta dove i Vigili del Fuoco sono al lavoro e con l’aiuto della popolazione stanno estraendo i cadaveri di molti bambini (già sessanta, finora) che vengono affidati alle braccia dei genitori, con scene strazianti. All’improvviso i lavori si fermano perché è sembrato di udire un lamento. Il silenzio piomba compatto, ma il richiamo non si ripete e i lavori riprendono. Wilson è sconvolto, i flash dei fotografi lo irritano.
13 01:20 17:30 Interno Notte. Sede della Miniera. Aberfan (Galles). Wilson tiene una conferenza stampa in cui promette che il Governo attiverà indagini approfondite sulla tragedia, ma molte voci si alzano dalla platea, dicono che il pericolo era noto, che avevano fatto presente l’eccesso di carico sui cumuli, ma senza risultati.
14 00:40 18:50 Interno Notte. Kensington Palace. Tony Armstrong-Jones sente la conferenza stampa alla radio e decide all’istante di raggiungere Aberfan. Raccoglie le sue macchine fotografiche e va via, con un breve saluto a Margaret che non sa ancora niente della tragedia.
15 01:20 19:30 Interno Notte. Downing Street/Buckingham Palace. Wilson è profondamente sconvolto e addolorato. Elisabetta ascolta le terribili notizie che continuano ad arrivare dalla radio e sembra essere colpita dalla differenza di coinvolgimento tra la presenza di Wilson sul posto e il suo comunicato formale.
16 02:40 20:50 Sabato. Interno Giorno. Buckingham Palace. Wilson riporta alla Regina la gravità della situazione: i morti e i pericoli da parte dei cumuli aumentano, Aberfan dovrà forse essere evacuata. Il Primo Ministro caldeggia una visita di Elisabetta sul posto per dare conforto alla popolazione vista la morte di tanti bambini. Elisabetta rifiuta per due motivi: sa per esperienza che il complesso protocollo per la sua presenza finirà con il bloccare i soccorsi e poi le sembra che quel “confortare” di Wilson possa essere definito piuttosto un “dare spettacolo”.
17 03:10 23:30 Domenica. Interno Giorno. Buckingham Palace. Elisabetta si ritrova come d’abitudine con la sorella e la madre.  Margaret racconta, tramite una sequenza di scene a casa sua e ad Aberfan, di una telefonata in piena notte di Tony sconvolto da ciò che ha visto sul luogo della scuola distrutta dalla frana, nell’obitorio dove si cercavano di identificare i cadaveri dei piccoli e all’ospedale dove i genitori aspettavano di sapere se i figli ce l’avrebbero fatta. Elisabetta tace, turbata.
18 01:00 26:40 Lunedì. Interno Giorno. Sede Ente Nazionale del Carbone, Aberfan (Galles). Conferenza stampa del Consiglio direttivo dell’Ente Carbone che respinge la responsabilità dell’accaduto attribuendola alle piogge eccessive. La rabbia dei cittadini presenti però li smentisce (erano stati avvertiti della sorgente sotto il cumulo 7). Si chiedono perciò rimborsi per le famiglie rimaste senza figli e senza lavoro.
19 03:20 27:40 Interno Giorno. Downing Street. Wilson e la sua segretaria Marcia Falkender assistono alla diretta tv della conferenza stampa ad Aberfan e commentano sul da farsi: bisogna respingere le accuse che cadono sul Governo, attaccare i conservatori che hanno tollerato in precedenza gli abusi della miniera. Purtroppo la creazione dell’Ente del Carbone è stata una scelta del partito laburista ed è difficile scaricare la colpa sui conservatori. Marcia allora tira in ballo la Regina. Perché non prendersela con lei che non ha voluto andare sul posto? Wilson la informa che andrà il principe Filippo. Marcia pensa che non basti, Wilson deve farsi carico della difesa dei cittadini che soffrono, rilanciare il partito laburista.
20 03:30 31:00 Giovedì. Esterno Giorno. Strade/Cimitero. Aberfan (Galles). Il principe Filippo assiste estremamente commosso ai funerali, al trasporto delle salme, alla fila delle 81 bare dei bambini sormontate da piccoli mazzi di fiori in una fossa comune a forma di croce, circondata da tutti gli abitanti della cittadina che come estremo saluto intonano un loro inno. 
21 02:00 34:30 Interno Notte. Buckingham Palace. Elisabetta raggiunge il marito, appena rientrato, e s’informa sull’evento. Filippo le confida la sua ammirazione per il comportamento dignitoso di quella comunità che, nonostante la rabbia, non si è lasciata andare a nessun gesto distruttivo e ha scelto di cantare insieme. Al vederlo così coinvolto, la Regina gli chiede se ha pianto, e Filippo reagisce irritato: sembra più preoccupata del comportamento formale che del suo dolore.
22 02:00 36:30 Venerdì. Interno Giorno. Buckingham Palace. Elisabetta viene informata dai suoi tre segretari che il Governo ha passato ai quotidiani una velina in cui accusa la Regina, in quanto Capo di Stato, di non essersi recata ad Aberfan, perché la Corona è sempre stata lontana dai cittadini e dalla classe operaia.
23 05:40 38:30 Sabato. Interno/Esterno Giorno. Aereo/scuola/chiesa/cimitero/abitazione privata di Aberfan (Galles). Elisabetta decide di andare ad Aberfan e viene accompagnata da Martin che la prepara con un consiglio: questo è il Galles, è meglio esprimere emozioni più che nasconderle. Lo spettacolo del disastro parla da solo ed Elisabetta non ha bisogno di incoraggiamento per percepire l’entità del disastro. Fa visita alla scuola distrutta, s’inginocchia per pregare in chiesa, deposita una corona al cimitero e infine incontra in una casa le famiglie di alcune delle vittime, mantenendo un comportamento composto. Solo all’uscita dalla casa, porta un fazzoletto agli occhi e subito l’atmosfera cambia, scattano i flash, la gente la circonda, la conversazione diventa reale. Al ritorno in aereo, Elisabetta chiede a Martin di procurarle la registrazione dell’inno cantato dalla gente di Aberfan ai funerali.
24 06:00 44:10 Interno Giorno. Buckingham Palace. Wilson viene convocato d’urgenza dalla Regina che lo rimprovera di essere passato attraverso i giornali e non aver avuto il coraggio di dirle in faccia -come avevano fatto i suoi predecessori-  che non gli piaceva il suo comportamento. Poi, quando Elisabetta viene a sapere che non è stato Wilson a contattare la stampa, ma alcuni colleghi di partito, cambia atteggiamento e confida al Primo Ministro che comunque avevano ragione a rimproverarla. La cittadina di Aberfan aveva diritto al conforto immediato della Corona, ma lei non glielo ha dato: ha dovuto ingannare le persone con la finta del fazzoletto perché non riusciva a piangere. Le è successo altre volte, pensa di avere qualcosa di sbagliato. Wilson si confida a sua volta. Non si sente il leader giusto per un partito laburista: è un docente e non un operaio, così gli capita di simulare i gusti della classe operaia in pubblico per farsi accettare. Pensa che non avere emozioni aiuti i leader a fare il loro lavoro, che è solo placare più crisi di quante si ritrovino a creare. Un lavoro che la Regina sta già facendo.
25 02:10 50:10 Interno Giorno. Buckingham Palace. Rimasta sola, la Regina ascolta la registrazione dell’inno che aveva chiesto e, finalmente, le spunta quella lacrima a lungo desiderata che scorre sul volto.

Un cartello spiega che la Regina non si è mai perdonata il ritardo nel presentarsi ad Aberfan e che, più di qualsiasi altro membro della Famiglia Reale, è tornata spesso a visitare quella popolazione.

Scaletta desunta a cura di Marco Romani